Che cos'e'

 

L’ipertermia è una modalità terapeutica in ambito oncologico, che prevede una somministrazione di calore il più possibile selettiva a un tessuto tumorale, al fine di determinare in esso un aumento di temperatura compresa tra 42.5 e 43 °C.

 

Tecniche di ipertermia

 

Esistono vari modi per generare ipertermia all’interno dell’organismo, che dipendono dalla forma di energia utilizzata. In particolare possiamo distinguere tra:

 

  • Ultrasuoni, onde meccaniche con frequenze comprese tra 0.3 e 3 MHz,
  • Microonde, radiazioni elettromagnetiche di frequenza compresa tra 300 e 2450 MHz
  • Radiofrequenze, radiazioni elettromagnetiche di frequenza inferiore ai 300 MHz.

 

Gli ultrasuoni permettono di focalizzare l’energia su piccoli volumi anche a notevole profondità ma subiscono pesantemente il fenomeno della riflessione. Da un punto di vista clinico risulta più funzionale l’utilizzo delle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti. La penetrazione è di pochi centimetri nel caso delle microonde, mentre si raggiungono profondità che superano la decina di centimetri con tecniche a radiofrequenza. La profondità di penetrazione, infatti, aumenta al diminuire della frequenza. Per questo motivo nei trattamenti profondi vengono utilizzate prevalentemente le radiofrequenze.

 

Meccanismo biologico

L’energia prodotta dalle microonde o dalle onde di radiofrequenza riscalda il tumore sino ad una temperatura di circa 42.5 °C. Il calore colpisce più le cellule cancerose che quelle sane. La maggior parte delle cellule tumorali ha un sistema vascolare alterato che non riesce a dissipare il calore in eccesso; le cellule normali sono invece ben irrorate da una rete di vasi regolare e possono facilmente dissipare il calore in più ricevuto. L’ipertermia uccide le cellule tumorali in una fase del ciclo (fase S) dove le altre terapie antitumorali usualmente sono inefficaci e pertanto viene considerata una cura complementare alla radio e chemioterapia.

Terapie combinate

Il vantaggio dell’ipertermia è che essa può aumentare gli effetti della radioterapia e della chemioterapia e ridurne gli effetti collaterali. Studi clinici hanno dimostrato che l’aggiunta della ipertermia a queste terapie ne incrementa l’efficacia, senza aumentare i danni ai tessuti normali. La radioterapia funziona quando colpisce cellule del tumore ben ossigenate, mentre è meno efficace nel caso delle cellule poco ossigenate. L’inverso avviene per l’ipertermia, per cui sommando la radioterapia all’ipertermia si uccidono un maggior numero di cellule neoplastiche. Inoltre l’ipertermia impedisce alle cellule tumorali irradiate di recuperare il danno prodotto dalle radiazioni e di ripararlo. Se il paziente riceve contemporaneamente ipertermia e radioterapia, le cellule tumorali, che normalmente sono in grado di riparare parzialmente il danno subito dall’irradiazione, non riescono più a recuperare e vanno incontro più precocemente a morte (apoptosi). Diversi studi clinici hanno inoltre dimostrato che basse dosi di radiazioni ionizzanti combinate con ipertermia possono essere efficaci contro il cancro come le alte dosi da sole. Ecco quindi che combinando il calore con le radiazioni si possono effettuare trattamenti efficaci riducendo gli effetti collaterali delle alte dosi e migliorando la qualità di vita dei pazienti. Inoltre, associando l’ipertermia a basse dosi di radioterapia, è possibile re-irradiare recidive che si sono sviluppate dopo radioterapia in un tessuto già altamente danneggiato dalle radiazioni ionizzanti che non sarebbe ulteriormente trattabile. Alcuni tumori vengono trattati con successo con la triplice combinazione della ipertermia, chemioterapia e radioterapia, senza che la tossicità complessiva aumenti.

Effetti collaterali

L’aggiunta della ipertermia aumenta la tolleranza dei pazienti alle cure e contemporaneamente migliora la risposta tumorale e spesso la sopravvivenza di questi pazienti. Gli effetti collaterali dell’ipertermia sono trascurabili rispetto a quelli provocati dalle terapie oncologiche convenzionali e non si sommano con essi. Secondo i dati attualmente disponibili i rischi di complicanze sono solitamente bassi: si possono verificare delle scottature superficiali transitorie, dolore in punti localizzati, modesti danni alla cute, ai muscoli e ai nervi nell’area trattata. Raramente possono verificarsi complicanze più gravi come ustioni profonde o fistole che richiedono tempo per guarire. La moderna tecnologia ha realizzato delle apparecchiature che sono in grado di ridurre al minimo gli effetti indesiderati che in ogni caso non sono duraturi e di scarsa gravità.

Indicazioni alla ipertermia

Le indicazioni alla ipertermia, basate sulla Consensus Conference di Osaka (2004), sono le seguenti:

  • Tumore del colon-retto localmente avanzato o recidivo
  • Recidive di tumore mammario
  • Cancro della cervice uterina
  • Sarcoma dei tessuti molli
  • Recidive di tumore della pelle (melanoma maligno)
  • Tumori localmente avanzati della testa e del collo
  • Tumori della vescica localmente avanzati o recidivanti
  • Tumore del pancreas
  • Carcinoma anale localmente avanzato o recidivante

 

Altri tumori sono trattabili con ipertermia con buoni risultati quali la carcinosi peritoneale, il tumore esofageo, il tumore avanzato della prostata, le recidive di glioblastoma, i tumori dell’esofago,