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Una recente revisione del 2009 (Cochrane Database Review) comprendente 6 studi randomizzati con ipertermia + radio-chemioterapia confrontata con radio-chemioterapia da sola nei tumori localmente avanzati del retto ha confermato una risposta completa significativamente più elevata nei gruppi di pazienti sottoposti a ipertermia. Inoltre nei pazienti trattati con ipertermia si segnalava una miglior sopravvivenza a 2 anni. In un lavoro pubblicato nel 2012, Schroeder riportava una risposta completa (RC) nel 22.5% dei pazienti aggiungendo l’ipertermia alla radio-chemioterapia neo-adiuvante, mentre, senza ipertermia, la percentuale di RC scendeva al 6.7%. Anche la percentuale di amputazione del retto si riduceva dopo ipertermia dato che lo sfintere veniva preservato nel 57% dei casi contro il 35% nei pazienti sottoposti a sola radio-chemioterapia neo-adiuvante. Una analoga RC dopo ipertermia (23.8%) era stata in precedenza evidenziata da Maluta in uno studio di coorte pubblicato nel 2010 dove l’ipertermia veniva, analogamente al lavoro citato in precedenza, associata a radio chemioterapia neo-adiuvante. In altre esperienze l’ipertermia si rivelava superiore anche in termini di terapia palliativa ottenendo una completa riduzione dei sintomi nel 45% dei pazienti, contro il 25% di remissione ottenuta nei casi trattati senza ipertermia. L’ipertermia risultava particolarmente utile in caso di re-irradiazione, quando le recidive del retto erano situate in sede già precedentemente irradiata, dove la radioterapia non era ulteriormente somministrabile, se non a dosi ridotte.

Bibliografia